L’IFAD è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite e un’istituzione finanziaria internazionale attiva in 92 paesi, con sede a Roma e 40 uffici nazionali.
È l’unica organizzazione di sviluppo focalizzata esclusivamente sulla trasformazione delle aree rurali e dei sistemi alimentari per renderli più inclusivi, produttivi, resilienti e sostenibili. Opera nelle zone rurali del mondo per affrontare la povertà e la fame attraverso prestiti e sovvenzioni a basso interesse. Dal 1978, l’IFAD ha fornito 22,4 miliardi di dollari in sovvenzioni e prestiti a basso interesse a progetti che hanno raggiunto circa 512 milioni di persone.
IFAD si impegna affinché il punto di vista dei piccoli agricoltori e imprenditori rurali abbia un peso sulle decisioni di politica internazionale e sostiene il loro impegno nei processi politici.
In linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, e in particolare il suo impegno a “non lasciare nessuno indietro”, l’IFAD privilegia il lavoro con i gruppi più vulnerabili nelle comunità rurali: giovani, donne, popolazioni indigene e persone con disabilità.
Il vantaggio comparativo dell’IFAD risiede nell’indirizzare il proprio lavoro verso i poveri, le persone vulnerabili e coloro che hanno meno probabilità di avere accesso a risorse e opportunità a causa dell’esclusione sociale e dell’emarginazione.
Storicamente, e in particolare nell’ultimo decennio, l’IFAD ha mantenuto una grande attenzione sull’integrazione dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, la questione di genere, i giovani e la nutrizione, elevando così le proprie ambizioni e fornendo risultati migliori con l’obiettivo di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
La collaborazione con Slow Food
In accordo con questi principi, nel 2009 l’IFAD ha iniziato a lavorare con Slow Food, una collaborazione che ha continuato a espandersi fino ai giorni nostri.
Nel 2017, IFAD ha approvato una sovvenzione a Slow Food dal titolo “Empowering Indigenous Youth and their Communities to Defend and Promote their Food Heritage”: in tre anni Slow Food ha sviluppato il progetto in Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Messico e Kenya, facendo perno sulle capacità di leadership di 325 giovani indigeni. La sovvenzione ha ricevuto premi interni dall’IFAD per il suo approccio incentrato sulle persone, capace di connettere e motivare le persone a realizzare un cambiamento comportamentale.
Pertanto, IFAD e Slow Food hanno costruito una forte partnership basata sulla fiducia, con la visione condivisa di supportare meccanismi di produzione e consumo su piccola scala e diversificati che si concentrino sul miglioramento della commercializzazione dei prodotti locali riflessi sui principi di qualità, biodiversità e conservazione ambientale.